Elementare Archivi - Accanto agli studenti

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10 Gennaio 2023

Una delle particolarità del nostro percorso è la possibilità di conoscere fin da subito le docenti che accompagneranno gli allievi nel percorso scolastico: una cosa non da poco, per i genitori che stanno affrontando la difficile scelta  su presso quale istituto iscrivere il proprio figlio/a.

Rispetto alla Scuola Primaria S.Umiltà di Faenza, per il prossimo anno scolastico, ovvero la 1^ elementare del 2023/2024 che inizierà il percorso a settembre, maestra Eugenia e maestra Cecilia saranno le insegnanti prevalenti. Infatti, la nostra scuola elementare utilizza un modello stellare che tanto è apprezzato da famiglie e dai bambini: un insegnate prevalente e diversi specialisti che accompagnano il percorso per una crescita in tutte le competenze: inglese, sport, musica, arte.

“Da piccola avevo una maestra attenta, empatica, entusiasta. Così ho capito che anche io volevo essere insegnante”

“Credo che il desiderio di diventare insegnante e la successiva decisione di iscrivermi alla facoltà di Scienze della Formazione Primaria sia cresciuta e maturata insieme a me;” afferma Eugenia, “ero una bambina molto timida ma questo non ha impedito alla mia maestra di vedere le mie peculiarità facendo risaltare le mie predisposizioni, aiutandomi nella crescita, rassicurandomi, sostenendomi e standomi accanto. Guardandomi indietro mi rendo conto di quanto sia fondamentale il ruolo della maestra nella crescita dei bambini: un’insegnante attenta, empatica, entusiasta e competente fa senz’altro la differenza. Crescendo ho quindi capito di voler essere per i miei alunni ciò che la mia maestra Sabrina è stata per me.”

Anche Cecilia riporta l’esperienza di quando era una piccola studentessa. “Ho manifestato curiosità verso il mestiere dell’insegnante fin da piccola quando osservavo la mia mamma, anche lei maestra, preparare le lezioni e correggere i compiti. Con il tempo l’interesse nei confronti di questo lavoro è aumentato; mi piaceva sedermi vicino a lei e aiutarla come meglio potevo, mi faceva sentire capace e importante. Crescendo, si sono verificate situazioni in cui dovevo spiegare argomenti complicati ad alcune compagne di classe e ho scoperto di essere portata, avendo anche molta pazienza e comprensione nei confronti di chi si trovava in difficoltà.

Maestra Cecilia e Maestra Eugenia nell’attuale classe 1^ della nostra scuola

“Ho chiare quali sono le buone metodologie per un apprendimento significativo dei più piccoli.”

“Penso che il segreto sia non smettere di imparare,” continua Maestra Cecilia, “porsi dubbi, domande e mettersi in discussione, rimanendo aperti al dialogo e al confronto con gli altri. Un aspetto particolarmente di mio interesse e che ricordo dagli anni degli studi riguarda le buone metodologie da applicare per rendere l’apprendimento del bambino significativo.”

Per Eugenia sia lo studio passato che quello quotidiano è fondamentale per la preparazione riguardo alle discipline di insegnamento ma anche relativamente alla didattica ed agli aspetti pedagogici e psicologici che entrano sempre in gioco nella quotidianità della classe. “Fortemente formativi sono anche stati i  tanti anni che ho speso a far volontariato in parrocchia, con il catechismo e l’Oratorio: mi hanno insegnato tanto nell’organizzare, nello spiegare, nel gestire e nel dare a ciascuno lo stesso valore e la stessa attenzione.”

“La meta è chiara, ma il percorso con i bambini deve essere adattato di volta in volta alle circostanze.”

Uno dei temi principali trattati durante gli Open Day riguardano le modalità di apprendimento.  “Credo che non esista un metodo applicabile per tutti i bambini e per tutte le classi per il raggiungimento delle competenze”, spiega Eugenia;  “Il compito dell’insegnante è prima di tutto cercare di conoscere il carattere, l’indole e le attitudini di ogni bambino ed essere, allo stesso tempo, sensibile alle dinamiche che si possono instaurare in classe. Accompagnare dunque ogni alunno, perchè la meta è certamente definita e riconoscibile, ma il percorso per raggiungerla può e deve essere, di volta in volta, adattato alle circostanze.”

Cecilia conferma la necessità di un ambiente sereno per accompagnare i più piccoli nell’apprendimento delle competenze base. ” I bimbi devono sentirsi liberi di esprimersi e di sbagliare senza giudizi. Una volta creato il giusto clima sarà possibile proporre al bambino attività individuali e di gruppo, prima concrete e poi via via più astratte, affinché si metta in gioco per acquisire le competenze richieste.”

“In classe tenere alti i livelli di curiosità e interesse. Grande attenzione al tono di voce che usiamo.”

“In classe faccio particolare attenzione a mantenere alto il livello di curiosità e di interesse circa l’argomento che stiamo trattando.” spiega Cecilia. “Inoltre, cerco di controllare anche la partecipazione degli alunni e di captare se c’è qualcuno che è rimasto indietro e non sta seguendo i ragionamenti. Un altro aspetto da tenere in considerazione è il tono di voce, sia dell’insegnante sia dei bambini, che va certamente modulato a seconda dei momenti, anche se non sempre è così scontato.

Aggiunge  Eugenia: “Un clima sereno, accogliente e di grande collaborazione penso che sia ideale per permettere ai bambini di apprendere e mettersi in gioco senza paura: devono intervenire, esprimere le proprie opinioni, raccontare le loro esperienze, sentirsi ascoltati ed apprezzati. Questa è una delle cose a cui tengo maggiormente e su cui cerco di lavorare ogni giorno con tutta la classe e singolarmente con ogni bambino.”

“Dialogo, collaborazione e complicità le parole chiave con i genitori”

Conclude Eugenia rispetto al rapporto con le famiglie: “Dialogo, collaborazione e complicità, sono per me le parole chiave per spiegare quello che credo debba essere il rapporto fra insegnanti e genitori.
Dialogo per conoscersi e comprendersi; collaborazione per il raggiungimento dell’obiettivo comune che non può che essere il bene del bambino e anche un po’ di complicità, essenziale per creare un rapporto solido e proficuo.”

L’importanza del rapporto con le famiglie sottolineata anche da Cecilia: “Credo che il rapporto con i genitori sia fondamentale per rendere il percorso di apprendimento del bambino sereno. Solo attraverso la collaborazione con le famiglie è possibile comprendere a fondo la situazione reale che sta vivendo un alunno, soprattutto nei momenti di difficoltà. Organizzando frequenti momenti di dialogo e confronto si può riuscire a concordare modalità di azione in continuità tra la scuola e la famiglia per il bene del bambino.”

 

Per maggiori informazioni sulla nostra scuola Primaria di Faenza partecipa all’Open Day 

 


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28 Novembre 2022

Non si fermano le opportunità di visitare la nostra scuola in occasione dell’iscrizioni all’anno scolastico 2023/2024 per la scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado.

Che cos’è l’openWEEK della scuola S.Umiltà di Faenza

Fra gli elementi di scelta gli spazi e lo stile con il quale  è condotta la lezione sono fra i più importanti. I genitori, infatti, si chiedono come vivono bambini e bambine, ragazzi e ragazze nelle ore passate con gli insegnanti, ecco perchè abbiamo ideato l’openWEEK: durante la settimana dal 28 novembre al 3 dicembre sarà possibile richiedere una visita alla scuola durante l’orario delle lezioni.

In sintesi, prenotando un incontro durante l’OpenWEEK, le famiglie potranno:

  • parlare con i coordinatori didattici e approfondire l’offerta formativa
  • visitare gli spazi della scuola e i laboratori (STEAM,  Informatica, palestra, …)
  • osservare la lezione di una classe e le modalità con le quali sono condotte le attività.

Come e quando partecipare all’OpenWEEK

Le giornate in cui è possibile partecipare all’openWEEK sono

  • Martedì 29/11 dalle 9 alle 12 e al pomeriggio dalle 14 alle 16
  • Giovedì 01/12 dalle 9 alle 12
  • Venerdì 02/12 dalle 10 alle 12
  • Sabato 03/12 dalle 9 alle 12

Per poter partecipare è necessario prenotarsi inviando una mail a info@sumilta.it.

Per ogni ulteriore informazione è possibile contattare il numero 0546 21235

 

 


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17 Ottobre 2022

E’ passato poco più di un mese dall’inizio dell’anno scolastico e fra coloro che hanno ripreso l’attività in classe, i bambini e bambine in 1^ elementare hanno probabilmente vissuto il cambiamento più importanteSimona e Lucia sono le maestre della scuola primaria che hanno accolto questi bambini e che li stanno accompagnano, giorno dopo giorno, all’interno del mondo della scuola. Le abbiamo intervistate per capire come stanno vivendo questo importante ruolo.

Simona e Lucia, dopo un mese dall’inizio della scuola che anno vi aspettate?

[S] I bimbi sono curiosi e hanno una gran voglia di imparare…sarà un anno ricco di entusiasmo!

[L] Essendo la mia primissima esperienza di insegnamento come docente prevalente, fatico a ipotizzare un “Anno Scolastico Ideale”, in quanto non ho termini di paragone con altre classi con i quali poter operare un confronto. Sicuramente spero di incontrare alunni ed alunne curiosi e curiose di imparare, cercando ogni giorno di aggiungere un pezzetto di conoscenza in più per colmare questo loro naturale desiderio di apprendere. Sicuramente la speranza è quella di portare loro all’acquisizione delle competenze di base, permettendo loro di essere sicuri e motivati nell’utilizzo di queste anche all’esterno della scuola. Inoltre, il desiderio è quello di permettere agli alunni di conoscersi e socializzare, al fine di creare un ottimo gruppo-classe che possa accompagnarci per questi prossimi cinque anni. Senza ombra di dubbio sarà un Anno Scolastico ricco di sorprese, sia per me che per gli alunni e le alunne, ma la speranza è quella di affrontare insieme queste sorprese e di aiutarci a vicenda con pazienza ma con tanta grinta.

Come accompagnare i più piccoli nell’apprendimento delle competenze base?

[S] Il percorso che ci aspetta, è caratterizzato , oltre che dal saper scrivere, leggere e “far di conto”, anche dall’apprendimento del “come” stare a scuola. Accompagneremo i bambini tenendoli per mano e guidandoli passo dopo passo: tutti insieme impareremo tante cose nuove!

[L] Ritengo che le parole chiave siano pazienza e perseveranza, sia da parte dell’insegnante che dalla parte di alunni e alunne. Imparare a leggere, scrivere e ad utilizzare gli strumenti di calcolo è tanto fondamentale quanto complesso, specialmente per bambini e bambine di 5/6 anni. Per questo motivo è importante accompagnare loro lungo questo percorso con tanta calma, sapendo riconoscere i tempi di apprendimento di ciascuno e imparando a sostenere loro sulla base delle singole necessità. La pazienza è fondamentale, in quanto permette di creare un clima di classe dove ciascuno può prendersi il proprio tempo per imparare, riconoscendo che l’errore è parte dell’apprendimento e che da esso possiamo crescere e diventare migliori. La perseveranza, appunto, permette di non scoraggiarsi davanti all’errore, bensì aiuta i bambini e le bambine a mantenere alta la motivazione, sapendo che stiamo tutti lavorando verso un obiettivo fondamentale per le nostre vite, ciascuno con le proprie difficoltà e con i propri punti di forza. Il sostegno e il supporto da parte dell’insegnante non devono mai mancare, ma sicuramente devono trasformarsi nel corso del tempo, diminuendo gradualmente fino a diventare quasi invisibili, in modo da permettere agli alunni e alle alunne di sviluppare anche la capacità di lavoro in autonomia.

A cosa stai facendo particolarmente attenzione quando sei in classe?

[S] In classe la nostra attenzione è tutta per i bimbi, per il loro stato d’animo, le loro emozioni e per le relazioni tra compagni e con gli adulti di riferimento. Un buon clima di classe e la costruzione di un buon gruppo, rispettoso dell’altro, sono ingredienti necessari per lavorare con entusiasmo e con la tranquillità di potersi esprimere senza paura.

[L] Un aspetto che ho notato in questi primi giorni di scuola è che l’insegnante deve saper sempre focalizzare la propria attenzione su due elementi nello stesso momento. In primo luogo, deve esserci l’attenzione sul gruppo classe intero, cercando di valutare costantemente come procede il lavoro e tenendo sempre sotto controllo aspetti come il loro coinvolgimento, la loro motivazione e il loro stato d’animo. In secondo luogo, l’insegnante deve prestare particolare attenzione ai singoli alunni, avendo cura di sostenere coloro che sono più in difficoltà ma senza scordarsi di chi, invece, ha già svolto un ottimo lavoro e vuole essere messo alla prova con qualche “sfida” più impegnativa. La capacità di mantenere sempre questa duplice attenzione sia sulle risposte del gruppo che sulle risposte del singolo alle varie attività proposte permette all’insegnante di regolare e di gestire in maniera migliore la propria programmazione, ritagliandola sulla misura della propria classe e dei propri studenti/studentesse.

Rapporto con i genitori: in che modo si diventa co-protagonisti della crescita dei più piccoli?

[S] I genitori devono diventare co-protagonisti della crescita dei loro piccoli. Devono sostenerli e affiancarli nelle loro piccole e grandi gioie e “fatiche”. Nello stesso tempo, devono diventare anche un po’ complici degli insegnanti per poter costruire insieme un cammino comune.

[L] Senza dubbio, uno degli aspetti più importanti nel rapporto con i genitori è la fiducia da entrambe le parti. Da un lato le famiglie si affidano all’insegnante, avendo fiducia nella sua professionalità e nelle sue scelte didattiche mentre, dall’altro lato, l’insegnante deve sempre cercare di mantenere attivo un canale di comunicazione per permettere ai genitori di confrontarsi in ogni momento. Entrambe le parti devono avere ben chiaro che l’obiettivo è comune: accompagnare ciascun alunno e ciascuna alunna nel percorso di crescita, aiutandoli a diventare autonomi e consapevoli, sia nelle scelte di vita che negli apprendimenti, e tutto ciò non può avvenire senza una reale corresponsabilità reciproca.

Perché hai scelto il mestiere dell’insegnante?

[S] Ho lavorato fin da prima della laurea in diversi contesti educativi. Quando mi è stato proposto di insegnare, ho accettato con emozione di intraprendere questa nuova avventura! Ritengo tale esperienza importante e la affronto ogni giorno con responsabilità, gioia e impegno. Responsabilità nel riconoscere la fiducia che bimbi e famiglie mi concedono. Gioia nell’entrare in classe ogni mattina trovando sorrisi e occhi curiosi. Impegno nel preparare le lezioni al meglio e per accompagnare in questa esperienza di crescita ognuno dei bimbi sapendo riconoscere per ciascuno le loro peculiarità.

[L] La scelta di diventare insegnante è derivata da una serie di tante piccole decisioni che, a poco a poco, mi hanno portata a desiderare di intraprendere questa professione. Innanzitutto, nel momento in cui ho scelto di iscrivermi al Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, ero affascinata dalla proposta di studi, desiderando di affrontare una grande molteplicità di argomenti che andavano dalla didattica delle singole discipline fino ad agli studi pedagogici e psicologici più specifici. Inoltre, ho ritenuto che, grazie alle esperienze passate vissute come educatrice in vari contesti, il mestiere dell’insegnante potesse essere particolarmente vicino alle mie attitudini e capacità, risultando un buon compromesso tra ciò che sono, ciò che posso fare e ciò che mi può soddisfare personalmente. Riconosco che questo sia un mestiere di grande responsabilità nei confronti degli alunni e delle alunne che ho davanti e sostengo anche che sia una professione da intraprendere con grande motivazione, sapendo che il proprio operato ha un’influenza immensa non solo sull’apprendimento degli alunni, ma anche sulla loro vita, perché un insegnante non è mai solo chi ti insegna a leggere e scrivere, ma è anche colui che ti aiuta a diventare una persona consapevole e autonoma, capace di collaborare e di vivere in collaborazione con gli altri.


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9 Maggio 2022

Siamo vicini alla conclusione dell’anno scolastico, ma il nostro impegno non si ferma con la fine delle lezioni. Nell’ultimo periodo abbiamo costruito la nostra proposta per l’animazione estiva, allo scopo di fornire un servizio di continuità educativa per i ragazzi e, nello stesso tempo, dare un supporto alle famiglie per i mesi estivi. Per avere maggiori informazioni è possibile partecipare all’incontro di presentazione che si terrà martedì 17 maggio 2022 alle 18.30 in modalità online cliccando su questo link.

È possibile effettuare le iscrizioni on line mediante la compilazione di apposito Modulo Google alla pagina dedicata sul nostro. Scarica il volantino e condividilo con tutti quelli interessati

Centro estivo a Faenza dai 3 ai 6 anni

Dal 4 luglio, per quattro settimane, prenderà il via il CREEM 2022 La scatola magica. Per tutto il mese le nostre educatrici animeranno le giornate dei vostri bambini proponendo avventure educative e giochi comunitari all’interno del giardino didattico di S.Umiltà.

I bambini saranno suddivisi in gruppi di 22 partecipanti.

  • Ingresso 7.35-9
  • Uscita intermedia 12.30-13
  • Uscita 15.30-16

Il costo a settimana è di 70,00 €. Il prezzo del pasto giornaliero è di 6,20 €

Centro estivo a Faenza dai 6 agli 11 anni

Per i Cre della fascia elementari abbiamo alcune conferme e altre novità.

Campus STEM 2022

Solo per 4^ e 5^ elementare e 1^ media. Ai ragazzi viene data la possibilità di vivere 2 settimane con i professionisti delle materie STEM e approfondire contenuti tecnico-scientifici con esperimenti, giochi, prove e tanto altro.

Periodo: 2 settimane, dal 13 al 17 e dal 20 al 24 giugno, dalle 8.30 alle 12.30; presso la scuola di S. Umiltà, in via Bondiolo 38

Costo: 110 € per 2 settimane, costo del pasto 6,20 € Massimo 25 partecipanti

English Summer Campo Chit Chat

Il centro estivo per chi vuole divertirsi e perfezionare il proprio inglese, grazie alla collaborazione con la scuola English Prep Centre e a insegnanti madrelingua presenti nelle giornate.

Periodo: 2 settimane, dal 13 al 17 e dal 20 al 24 giugno, dalle 8.30 alle 14.30 (pre-orario dalle 8,00 – uscita dalle 16,30); presso il Seminario diocesano Pio XII (Via degli insorti)

Costo: 110 € per 2 settimane, costo del pasto 6,20 € . Saranno creati al massimo 3 gruppi da 12 partecipanti ciascuno.

Settimana nella musica

Per cinque giorni i partecipanti saranno immersi nella musica con giochi, prove di strumenti e tanto altro.

Periodo: dal 27 giugno al 1 luglio,  dalle 8.30 alle 17.00 (pre-orario dalle 8,00 – uscita dalle 16,30); presso il Seminario diocesano Pio XII (Via degli insorti)

Costo: 70 €/settimana, costo del pasto 6,20 € .

Settimana “S-Passo a Faenza”

Settimana di divertimenti in giro per la città, alla scoperta di aree verdi,  di curiosità del centro storico, e cacce al tesoro avventurose.

Periodo: dal 4 all’8 luglio,  dalle 8.30 alle 17.00 (pre-orario dalle 8,00 – uscita dalle 16,30); presso il Seminario diocesano Pio XII (Via degli insorti)

Costo: 70 €/settimana, costo del pasto 6,20 € .

Settimana “I misteri di Faenza”

Intrighi e misteri di Faenza da risolvere. Raccogliere prove, interrogare sospettati, risolvere rompicapi: una settimana all’insegno della curiosità e della scoperta.

Periodo: dall’11 al 15 luglio,  dalle 8.30 alle 17.00 (pre-orario dalle 8,00 – uscita dalle 16,30); presso il Seminario diocesano Pio XII (Via degli insorti)

Costo: 70 €/settimana, costo del pasto 6,20 € .

Centro Estivo Ritorno al Futuro – Ex Salesiani

La nostra scuola, In collaborazione con Faventia Sales, APD Faventia, Fondazione Banca del Monte, Overcome Sporting Club, Scuola Pescarini, Scuola di Musica Sarti, Scuola di Disegno Minardi, ha ideato un CRE estivo rivolto ai bambini da 6 a 11 anni. Durante le giornate tutti gli iscritti potranno vivere attività di tipo musicale e sportivo e trascorrere le giornate con altri coetanei all’insegna del gioco e del divertimento. Per maggiori info e costi vai sulla pagina dedicata 


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15 Dicembre 2021

Ad un anno dal lancio del bilinguismo alle elementari tramite l’approccio CLIL (Content, Language, Integrated Learning cosi definito dal MIUR), abbiamo pensato di condividere alcuni pensieri dialogando con la maestra Haisa Cerchierini, referente del bilinguismo nella scuola elementare Marri – S.Umiltà di Faenza, unica realtà del territorio ad aver istituito questa progettualità innovativa.

In che cosa consiste il progetto Bilinguismo nella scuola elementare di Faenza?

Il progetto “Bilinguismo attraverso il CLIL” consiste nello svolgimento di alcune materie curricolari attraverso l’approccio CLIL, ovvero l’insegnamento di contenuti non linguistici in lingua straniera, nel nostro caso in inglese. La lingua straniera è “al servizio” della disciplina; i contenuti vengono proposti anche in inglese attraverso uno stile esperienziale, dinamico e attivo. In concreto vengono svolte 1 ora di Scienze, 1 ora di Arte, 1 ora di Tecnologia in inglese dalla docente prevalente in compresenza con un insegnante madrelingua, e 1 ora e mezza di Educazione Fisica in inglese, tenuta dal docente di Educazione Fisica.

Come sta andando l’esperienza del bilinguismo nelle classi di prima elementare?

Questa nuova esperienza sta muovendo i suoi primi passi nelle attuali classi prime della scuola primaria a Faenza e l’entusiasmo, la curiosità e soprattutto la partecipazione attiva che i bimbi dimostrano di fronte a questo approccio stanno dando tante soddisfazioni e ci confermano che quella dell’insegnamento integrato è una scelta positiva e vincente per la loro crescita formativa. Come spesso succede di fronte alle nuove esperienze, c’è stata una prima fase di “conoscenza” verso questa nuova modalità di insegnamento che giorno dopo giorno sta diventando parte della routine scolastica in modo molto naturale.

Quali opportunità offre una sperimentazione di questo tipo?

Integrando lingua e contenuto, le lezioni diventano per i bambini occasione di apprendimento attivo e partecipato; imparano a usare la lingua in maniera ludica e in un clima di collaborazione. Accompagnarli nell’apprendimento attraverso approcci visivi, concreti e pratici permette loro di stimolare le capacità ricettive e di arricchire il loro pensiero mantenendo la leggerezza e la voglia di scoprire tipiche dei bambini. Gradualmente non si concentrano più sul fatto che l’insegnante stia parlando in un’altra lingua e si abituano a questo approccio in modo naturale. Imparano a costruire un sapere condiviso avvicinandosi pian piano ad una seconda lingua, senza che si smarrisca l’importanza di essere educati nella propria.

 

Contattaci per parlare con gli insegnanti, visitare la scuola e avere maggiori informazioni sul progetto bilinguismo

 

 


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30 Dicembre 2020
Passione, competenza e tanta voglia di aiutare i propri alunni a crescere in tutte le loro potenzialità! Silvia GaudenziSilvia Spoglianti sono due maestre delle future prime della Scuola Elementare di S.Umiltà: per conoscerle meglio abbiamo posto loro qualche domanda che racconta il loro percorso scolastico, la progettazione didattica e i punti chiave dell’offerta formativa della Scuola.

Qualche domanda alle due docenti

Raccontateci un po’ di voi. Da quanto tempo insegnate a S.Umiltà?
Abbiamo cominciato a insegnare nella Scuola Primaria di sant’Umiltà 25 anni fa e abbiamo sempre lavorato nelle due classi parallele. Questo ci ha permesso di crescere insieme, di condividere il nostro percorso e di instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione reciproca. La nostra relazione, maturata nel corso degli anni, permette di capirci anche solo con lo sguardo, senza bisogno di troppe parole. Insegniamo in questa scuola per scelta e non per ripiego, perché condividiamo il progetto educativo e siamo convinte che lo stare bene nell’ambiente di lavoro sia fondamentale per esprimere al meglio la nostra professionalità.
Che cosa ritenete più importante del percorso di un bambino e una bambina all’interno della Scuola Primaria?
Abbiamo sempre sostenuto che per poter affrontare gli impegni scolastici sia fondamentale che il bambino sia sereno e che si senta accolto dagli insegnanti e dai compagni. La relazione diventa quindi uno degli elementi determinanti anche per raggiungere quelle competenze previste nei cinque anni di Scuola Primaria. Alla luce della nostra esperienza possiamo affermare che sentirsi accolti e venire a scuola volentieri sono fondamentali per un percorso di apprendimento positivo.
Ci spiegate brevemente che cos’è il modello stellare? 
La nostra scuola si caratterizza per avere il modello stellare: un insegnante prevalente che vive con i bambini per più di 20 ore settimanali su 27 ore complessive e alcuni docenti specialisti (inglese, musica ed educazione fisica) che sono le punte della nostra stella. Consideriamo il modello stellare un punto di forza della nostra scuola per alcuni importanti motivi: innanzitutto la presenza dei docenti specialisti ci permette di poter lavorare settimanalmente in questi ambiti che di solito vengono considerati secondari rispetto ad altre discipline, ma in realtà  sono ugualmente importanti per lo sviluppo integrale del bambino “a tutto tondo”. Questi insegnanti, che hanno svolto un percorso specifico per la loro disciplina, sono in grado di stimolare le conoscenze e di sviluppare tante abilità nei loro studenti. Inoltre la docente prevalente è in classe per la maggior parte del tempo settimanale (più di 20 ore su 27) e questo le dà la possibilità di essere un punto di riferimento per i bambini specialmente nei primi anni di scuola primaria; nello stesso tempo lei stessa ha la possibilità di conoscere bene i bambini, di vivere tanto tempo con loro e di poter gestire le attività rispettando i tempi della classe. Ovviamente gli incontri periodici tra noi colleghi ci danno la possibilità di confrontarci, di condividere percorsi e di affrontare insieme eventuali problemi che si possono presentare. Avere un team docente collaudato è molto importante per poter lavorare bene insieme… per il bene dei nostri studenti!
Come aiutare un bambino che vive l’inserimento nella scuola elementare con difficoltà?
Per poter aiutare un bambino in qualsiasi periodo dell’anno e per qualunque motivo, è fondamentale il confronto con le famiglie e lavorare in stretta collaborazione, instaurando un rapporto di fiducia reciproca nella consapevolezza che condividiamo lo stesso obiettivo: la crescita integrale del bambino.
Perché fare la scelta di un percorso scolastico come quello proposto da Marri-S.Umiltà?
Perché sappiamo prenderci cura di ogni bambino che ci viene affidato e attraverso un percorso stimolante e coinvolgente sviluppiamo e potenziamo i talenti e le competenze di ciascuno.
Qual è il ricordo più bello che avete, legato a questa scuola?
In 25 anni di scuola insieme abbiamo tantissimi bei ricordi dall’esperienza teatrale, che proponiamo ogni anno, alle gite, dalle competizioni sportive ai loro abbracci quando si rivedono dopo le vacanze estive, dalla soddisfazione che si legge nei loro occhi quando raggiungono un traguardo inaspettato alle parole di stima e di gratitudine delle famiglie che sono per noi conferma del lavoro svolto, ma soprattutto ci piace ricordare gli innumerevoli biglietti che ci scrivono i bambini colmi di affetto nei nostri confronti. Questi ultimi gesti rendono il nostro lavoro un lavoro davvero straordinario.

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9 Dicembre 20201

Una scelta vincente sul Bilinguismo che dall’anno prossimo verrà estesa anche alle classi delle Elementari: a partire dall’anno scolastico 2021-22, nelle future classi prime della Scuola Primaria Marri – S. Umiltà di Faenza si darà inizio al progetto Bilinguismo, un unicum sul territorio faentino da anni sperimentato nelle classi delle medie e che ora viene messo a disposizione anche degli alunni delle elementari.

Cosa significa progetto Bilinguismo dalle Elementari?

Nelle classi Elementari, oltre ad aggiungersi un’ ora di inglese con la docente di lingua (per un totale di due ore settimanali), si svolgeranno alcune materie attraverso la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), che prevede l’insegnamento di contenuti in lingua straniera. Ciò si concretizza nell’insegnamento di alcune materie curriculari in inglese. Attenzione: non stiamo semplicemente parlando del semplice insegnamento di una lingua, ma dell’insegnamento di una disciplina non linguistica in una lingua straniera appartenente al piano di studi dello studente.

Perché la metodologia CLIL?

La metodologia CLIL non va banalizzata a un semplice insegnamento di contenuti in lingua inglese: è qualcosa di più, è uno “stile di insegnamento” esperienziale e dinamico, con grandi vantaggi e potenzialità derivanti dall’approccio integrato: non è un caso che la metodologia CLIL si stia diffondendo in maniera capillare in tutta Europa.

Integrando lingua e contenuto disciplinare, le lezioni in CLIL diventeranno per i  bambini e i ragazzi un luogo di apprendimento attivo e partecipato dove impareranno a usare la lingua per apprendere in maniera ludica ed esperienziale.

La lingua diventa uno strumento per imparare e per comunicare e viene essa stessa approfondita in un contesto significativo: si parla di contenuti scientifici, si stimola la riflessione su di essi ma contemporaneamente sulle strutture linguistiche, si amplia il lessico, acquisendo termini specifici, si costruisce un sapere condiviso. La metodologia CLIL arricchisce il pensiero proponendo compiti in cui lo studente è protagonista attivo della lezione.

Quali materie saranno svolte in CLIL?

Nello specifico alle Elementari verranno svolte: 1 ora e mezza di Educazione Fisica in inglese, tenuta dal docente di Educazione Fisica, e 1 ora di Scienze, 1 ora di Arte, 1 ora di Tecnologia in inglese tenute dalla docente prevalente in compresenza con una docente madrelingua.

Il Bilinguismo alle Medie: un progetto consolidato

Prosegue, invece, nella scuola secondaria di I grado il percorso Bilinguismo già avviato da tre anni, ma con una novità: Educazione Fisica sarà totalmente insegnata in lingua inglese.

Come si sviluppa il progetto Bilinguismo alle Medie?

Ragazzi e ragazze affrontano nel primo anno delle scuole medie il 50% dell’orario curricolare di Scienze in CLIL, in seconda media a questa disciplina si aggiunge Informatica, per giungere al terzo anno con Geografia come terza materia in CLIL.

Nei tre anni alle medie il docente disciplinare è affiancato da un docente esperto CLIL.